Avrei preferito che Igor Righini avesse continuato a presiedere il nostro Partito per altri 4 anni, ma le motivazioni che lo hanno portato a rinunciare sono pienamente condivisibili. Igor ha fatto un importante lavoro. Grazie al suo carattere mite ma deciso il Partito è stato capace di superare momenti molto critici, si pensi al forte dibattito sulla riforma “fisco-sociale”, ma anche alle elezioni cantonali e federali. Quindi, ci tengo a ringraziarlo infinitamente per tutto ciò che ha fatto.
Quando Igor ha preso le redini del PS, lo stato di salute del Partito era molto critico. Oggi non sta molto meglio, ma il risultato delle elezioni federali è un ottimo punto per ripartire con vigore e per riportare il PS ad essere protagonista del dibattito politico. Bisogna però riconoscere che in questo momento l'egemonia culturale è patrimonio degli amici Verdi. Benché questo sia certamente un bene per il Paese e per noi tutti, compito del PS sarà quello di non farsi emarginare, riuscendo a conservare una posizione da protagonista all'interno dell'area progressista.
Il futuro del Partito Socialista mi preoccupa incessantemente. Sono molto affezionato al mio Partito e vorrei vederlo tornare ed essere una grande forza aggregante, capace di conquistare la fiducia delle cittadine e dei cittadini del nostro Cantone. Ritengo di essere una persona responsabile e attenta al bene del Paese e del Partito, per questo motivo resto a disposizione dello stesso, ma non intendo candidarmi alla sua presidenza.
Non lo faccio per gli stessi motivi che hanno portato Igor a rinunciare alla carica: non avrei sufficiente tempo da dedicare al ruolo. Ho un lavoro e ho una famiglia ai quali devo dedicare del tempo. Ma ho anche un'importante carica che richiede molto impegno e molta cura. La presidenza dell'Associazione degli inquilini è un ruolo che mi dà grande soddisfazione in un ambito politico e sociale che mi sta particolarmente a cuore. Le due presidenze sarebbero incompatibili, sarebbe quindi sbagliato candidarsi a quella del PS “sperando” di non essere eletti.
Rinuncio anche perché credo che Laura e Fabrizio, se non abbandonati a loro stessi, possano fare un buon lavoro. Una mia eventuale candidatura, proprio per le affinità politiche che ci accomunano, rischierebbe di
indebolire la loro posizione. A loro, auguro di avere successo. Facciano del bene al Partito e al Paese, ma soprattutto facciano del bene a loro stessi.
Allo stesso tempo credo che sia importante renderli attenti rispetto al futuro che li aspetta. Siano sicuri delle loro capacità, ma restino modesti e consci dei limiti che ogni uomo e ogni donna ha. Tengano lo sguardo alto e rivolto al futuro, ma non si facciano bruciare dalla troppa ambizione. Siano capaci di farsi accompagnare e sostenere, ma non siano i burattini di nessuno. Sappiano ascoltare il Paese e le molte voci del Partito, ma sappiano tenere salda la rotta del sogno socialista, della giustizia sociale, della redistribuzione della ricchezza, del riscatto sociale, della lotta contro ogni tipo di sfruttamento.
Auguri ragazzi, auguri compagni. Viva il socialismo!