Egregio Signor Regazzi,
martedì si riunirà la Commissione dell'economia e dei tributi (CET) del Consiglio Nazionale, commissione dove lei siede in qualità di unico rappresentante ticinese.
La crisi economica e sociale che stiamo vivendo a causa della pandemia legata al Covid-19 è grave in tutto il Paese, ma ancor di più lo è in Ticino. Non a caso lo stesso Consiglio Federale ha riconosciuto la straordinarietà della nostra situazione.
Purtroppo, però, il CF non riconosce i diritti e soprattutto i bisogni degli inquilini dei locali commerciali le cui attività sono chiuse dallo scorso 16 marzo. Con particolare riferimento alle piccole e medie imprese (PMI) e agli indipendenti, è ben intuibile come questi siano difficilmente in grado di sostenere il pagamento delle pigioni. Per questi commercianti la pigione è una delle principali voci di spesa. Pagarla senza avere un’attività redditizia può vuol dire indebitarsi in maniera insostenibile. Non pagarla può voler dire andare incontro alla disdetta del contratto di locazione. In ogni caso, si avrebbero delle gravi conseguenze che potrebbero mettere in difficoltà l’intero tessuto economico e sociale del nostro Paese.
È necessario trovare una soluzione che alleggerisca le attività commerciali da questa importante spesa.
Egregio Signor Regazzi, mi rivolgo a lei affinché faccia sentire in maniera forte e chiara la voce del nostro Cantone all’interno della CET, adoperandosi affinché il Consiglio Federale intervenga con forza per la ricerca di una soluzione che permetta alle molte piccole e medie realtà economiche, spesso caratterizzate da una conduzione famigliare, di continuare a esistere anche dopo che avremo superato questo grave momento.
Certo che questo appello non resterà inascoltato, la ringrazio e la saluto con viva cordialità.
Adriano Venuti
presidente dell’Associazione Svizzera degli Inquilini – Sezione della Svizzera italiana