La paura generata dal Covid 19 ci ha chiusi in casa per diverso tempo. Oggi, con i nostri corpi siamo liberi di muoverci in maniera quasi tradizionale, facciamo solo attenzione a non avvicinarci troppo gli uni agli altri. Ma i nostri occhi e le nostre menti, che si affannano nella ricerca di una presunta normalità, sono purtroppo rimasti chiusi e non percepiscono altro se non la paura per la nostra salute personale.
Intorno a noi le tragedie dei popoli oppressi non si sono fermate, le guerre non sono andate in auto isolamento! Drammi decennali che - anche grazie alla complicità dei mezzi di comunicazione che ormai si curano solo dell'orto di casa propria - già da troppo tempo hanno perso di importanza per il mondo occidentale, continuano a consumarsi sotto i nostri sguardi indifferenti.
Sono tanti questi drammi, ma ce ne sono due che mi tormentano: quello del popolo curdo e quello del popolo palestinese. Due popoli ai quali è negata la possibilità di autodeterminarsi ed ergersi al rango di nazione al pari dei due stati oppressori che negano loro ogni diritto. Due Stati, Israele e la Turchia, che forse incutono troppa paura alla comunità internazionale incapace di imporre, pacificamente, una soluzione definitiva. O forse le va bene così…
La Turchia ha ripreso i bombardamenti, colpendo svariate località, comprese zone abitate da civili, a Makhmour, Sinjar, Qandil, Zap e Xakurk continuando così la propria azione di penetrazione nei territori dell'Iraq settentrionale.
Il governo israeliano, con il benestare e il sostegno dell’amministrazione Trump, ha intenzione di annettere a sé ulteriori territori palestinesi in Cisgiordania.
Due Stati, Israele e la Turchia, erroneamente considerati democratici solo perché i propri governi vengono eletti dal popolo. Dimenticando, o facendo finta di non vedere, come le elezioni sotto il regime di Erdogan siano fortemente condizionate da violenze e arresti politici. Dimenticando, o facendo finta i non vedere, come Israele annulli sempre più ogni sorta di diritto a una vita pacifica del popolo palestinese.
La democrazia è una cosa seria, di sostanza. Non è apparenza. La Svizzera e la comunità internazionale abbiano il coraggio e la forza di porre fine a decenni di vessazioni. L'opinione pubblica torni ad aprire gli occhi.