“Affitti alle stelle in Svizzera, Lugano a peso d'oro: trilocali a 4500 franchi”, “Affitti ancora in aumento a Lugano […] In riva al Ceresio il maggior incremento: +3,7%”. Questi sono due titoli di altrettanti articoli pubblicati rispettivamente su tio.ch il 13 aprile e su rsi.ch il 20 luglio scorsi. Entrambi gli articoli fanno riferimento a dati raccolti e analizzati dal portale homegate.ch in collaborazione con la Banca Cantonale di Zurigo.
Sono quindi dati oggettivi e reali che si riferiscono agli annunci degli alloggi posti in locazione. Non sono “allarmi ingiustificati” lanciati dall’Associazione inquilini o da qualche politico di Sinistra. È ormai chiaro a chiunque che le inquiline e gli inquilini sono sempre più sotto pressione su tutti i fronti. Lo stiamo vedendo con lo spropositato rincaro dei costi energetici e con l’aumento dell’inflazione che porta verso l’alto i tassi di riferimento e quindi anche gli affitti.
Malgrado questa evidenza, parlamento e governo federali continuano a respingere ogni misura che possa anche solo minimamente alleggerire questa pressione. Anzi, le Camere federali si apprestano ad avallare alcune mozioni della Destra con le quali si intende facilitare le disdette anticipate.
Anche per questo il PSS ha scelto di porre il tema dell’alloggio e del potere d’acquisto al centro della sua azione politica. Lo fa mettendosi al fianco dell’Associazione degli Inquilini che entro la fine dell’anno lancerà un'iniziativa popolare federale per limitare i prezzi delle pigioni e quindi per impedire i rendimenti abusivi realizzati sulle spalle delle inquiline e degli inquilini.
Rafforzare la presenza socialista a Berna vuol dire ridurre il potere delle lobby immobiliari. Per questo ho accettato di candidarmi al Consiglio Nazionale, pronto per fare la mia parte.
* Articolo apparso sul periodico della sezione di Lugano del Partito Socialista