16 agosto 2023, Numero 3
Care Amiche e Cari Amici, ben ritrovati.
Spero che stiate passando una buona estate. La mia è ormai finita e oltre ad aver ripreso il lavoro, in questi giorni si riattiva l’intensità della vita politica: la campagna per le elezioni
federali è ormai lanciata.
Oggi vi parlo di RSI e di servizio pubblico. Il tema è tornato di attualità perché nei giorni scorsi sono state consegnate le firme di un’iniziativa popolare che vuole sostanzialmente due cose:
limitare a 200.- franchi all’anno il canone radiotelevisivo per le economie domestiche ed eliminarlo completamente per le aziende.
La Destra ha già avviato una brutta campagna denigratoria verso l’azienda e contro le persone.
Per esempio, Marco Chiesa, senatore della Confederazione se l’è presa con Lorenzo Erroi, attuale vicedirettore de laRegione e da poco nominato responsabile del Dipartimento Cultura e
Società della RSI, definendolo “noto sostenitore della cultura molinara e detrattore della neutralità svizzera”.
O Lorenzo Quadri, che in risposta ad un mio articolo su questo tema scrive: “Il compagno Venuti, se non è contento dell’iniziativa popolare “200 Fr bastano”, può sempre tornare ad Avellino a
pagare il canone RAI”.
L’articolo in questione lo trovate qui, vi invito a leggerlo. Ho provato a portare la discussione su un piano diverso da
quello della propaganda degli iniziativisi. La RSI non è solo programmi brutti o belli, notizie faziose o neutre. La RSI è un’importante mezzo di sostegno diretto o indiretto alle molte attività
culturali, sociali e sportive presenti sul nostro bel territorio. Buona lettura.
Come già detto altre volte, sono volentieri a disposizione per sentire le vostre opinioni, i vostri commenti.
Un caro saluto
Adriano